Chi siamo – L’Associazione

“In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro”

Italo Calvino – “Le città invisibili”

Fedora promuove l’accessibilità culturale con l’obiettivo di fornire pari opportunità di accesso alla cultura alle persone con disabilità, con attenzione alle persone con disabilità sensoriali, invitando le organizzazioni culturali a un nuovo approccio all’accessibilità. 

Il nome Fedora prende spunto dal libro “Le città invisibili” di Italo Calvino: Fedora è la città ideale, la città che ognuno di noi vorrebbe.

L’Associazione è stata fondata nel 2018 da Ginevra Bocconcelli e Valeria La Corte, organizzatrici e progettiste in ambito teatrale e culturale ed esperte dell’accessibilità della comunicazione e dei contenuti culturali, e da Luca Falbo, interprete LIS, pedagogista e Disability Manager. 

Nel 2021 inizia la collaborazione con Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer, che amplia l’esperienza di Fedora soprattutto nell’indagine delle potenzialità del suono e della musica, e con Viviana Merola, audiodescrittrice e coordinatrice di progetti di formazione sull’accessibilità. Il team si allarga nuovamente nel 2023 con l’arrivo di Marta Maggioni, organizzatrice teatrale, e nel 2024 grazie alla collaborazione con Eleonora Reffo e Maddalena Sbrissa, che si occupano di comunicazione social e web accessibile, mediazione d’arte, progettazione e formazione in ambito socio-culturale. 

Da maggio 2023 Fedora fa parte della Consulta Cittadina Per Le Persone Con Disabilità del Comune di Milano.

Missione

Fedora promuove l’accessibilità culturale per costruire contesti sempre più plurali. Offre percorsi di formazione e accompagna le realtà della cultura nello sviluppo di attività, spazi e contenuti accessibili.

Visione

Fedora lavora affinché le persone con disabilità abbiano pari opportunità di accesso e partecipazione culturale, invitando le organizzazioni culturali a un nuovo approccio all’accessibilità

L’accessibilità per noi

  • Autonomia: che potenzia le possibilità di autodeterminazione delle persone;
  • Facilitazione: alla partecipazione, alla comprensione, allo sviluppo di una capacità critica nei confronti della cultura;
  • Potenziamento: delle competenze di fruizione in autonomia delle persone, così come delle possibilità di attivazione di buone prassi delle organizzazioni culturali;
  • Responsabilità collettiva:in quanto l’accessibilità riguarda tutte le persone e l’intera società, che crea contesti disabilitanti;
  • Innovazione: per l’introduzione di nuove modalità di progettazione, produzione, organizzazione, nuove prassi che generano un cambiamento positivo.

Le nostre scelte linguistiche

Fedora ha scelto di utilizzare un linguaggio ampio per creare un senso di accoglienza, dove tutte le persone possano sentirsi rappresentate, benvenute e valorizzate. Fedora è sensibile e portatrice delle istanze appartenenti alle persone con disabilità, il nostro approccio linguistico prevede la convivenza del “person-first language” e del “identity-first language”.

Utilizziamo il termine “persone con disabilità”, utilizzato dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e indicato dal National Center on Disability and Journalism. Il person-first language, pone l’attenzione prima sulla persona e poi, come sua caratteristica, sulla disabilità. “Persone con disabilità” è un termine che rispetta l’umanità delle soggettvità nominate.

Utilizziamo anche il termine “persone disabili”, perché rivendicato dalle persone e da attivisti e attiviste disabili. Il termine disabile si libera così dai connotati negativi che la società gli ha dato e viene mostrata con orgoglio, proprio come una qualsiasi caratteristica della persona, per rivendicare lo stato politico di minoranza oppressa.